Vorrei tornare sull'argomento linguaggio, a cui facevo brevemente cenno ieri sul post riguardante le donne. Questa volta lo spunto mi viene da un articolo pubblicato dal Corriere, che sta tentando di codificare i mutamenti della lingua parlata in Italia, determinati soprattutto dalla forte influenza dell'inglese. Io che divido le mie conversazioni tra la mia lingua e l'inglese, ho trovato particolarmente simpatico il pezzo che segue...ho trovato, come dire?, che mi "matchi" abbastanza:
"Business oriented: è il linguaggio degli uffici, delle riunioni, dei managerini dei manageroni e degli aspiranti tali. I sani di mente che si guadagnano la vita in questi ambienti soffrono. Anche per i complimenti: non si sentono dire che sono competenti bensì «skillati» (dall’inglese skills). Non lavorano in gruppo ma in team, non si riuniscono fanno meetings; non parlano, si interfacciano. Quando fissano incontri per qualcuno schedulano. Come scrive una provatissima Eva K. «meglio pensare al dopoufficio, happy hour o training nel fitness club». Poi certo che il Paese versa in una crisi strutturale, come fa una/uno a illustrare una buona idea con quelle parole. "
1 comment:
sottoscrivo Chiara...
da poco ho citato la memorabile frase di Moretti aggiungendo ...Chi parla male (e scrive male)...
ciao
Paolo
www.paolomaccioni.it
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