Wednesday, November 30, 2005

La dittatura del silenzio


Mi è sempre piaciuto Fabio Volo. Un personaggio semplice ma ironico ed intelligente. Una Iena vera e propria, sempre nascosto dietro agli occhiali da sole, o ad un timido sorriso. Stamattina ho trovato una sua intervista sul sito della Repubblica e alcune sue affermazioni mi sono particolarmente piaciute.
Ne riporto una, con la quale non sono particolarmente d'accordo ma che secondo me dà un po' l'impressione di quali siano le sensazioni della nostra generazione in Italia:

"In realtà siamo sotto la dittatura del silenzio: perché mettere a rischio il proprio lavoro se poi le cose non cambiano? Il giornalista si chiede: dico quella cosa rischiando di essere cacciato o non la dico? Se la dico cambia qualcosa? Ma cosa può cambiare in un paese dove se dici che il presidente del Consiglio è nella P2 non cambia niente, dove il presidente del Consiglio ha otto processi e la gente pensa che sia stato assolto mentre invece sono semplicemente andati in prescrizione. Cosa posso dire io che cambi qualcosa?".

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