
Ho scoperto che c'è un filo conduttore nei film italiani che mi piacciono di più, che lega in particolare alcuni attori: Margerita Buy - in particolare quando recita accanto a Verdone, ma soprattutto ne: Ma che colpa abbiamo noi, Le fate ignoranti, Va dove ti porta il cuore, Maledetto il giorno che t'ho incontrato e Stefano Accorsi (di nuovo, Le fate ignoranti ma anche l'ultimo bacio, Radiofreccia, Santa Maradona, La stanza del figlio).
Alla lista de miei film italiani preferiti, voglio aggiungere anche Casomai interpretato da Fabio Volo (già apparso in questo blog) e Stefania Rocca e il mitico Parenti serpenti. Insomma, non credo che il cinema italiano sia morto, e non porto fiori sulla lapide delle varie vacanze di Boldi e De Sica (come dire: over my dead body li guarderei, grazie al cielo sembra abbiano deciso di smettere, nonostante gli ottimi successi al botteghino). Ma amo molto quest'onda di cinema intrispettivo, il focus sulla psicologia dei personaggi, molto spesso specchio intelligente ed intransigente della nostra società. Uomini e donne di mezza età in crisi esistenziale, adolescenti ribelli e alla fine, la riscoperta della famiglia e dei valori della nostra società. Io non conosco la società americana, ma il suo prodotto cinematografico lo reggo a malapena. Esasperazone della violenza, del sesso, della trasgressione. Non mi appartiene. Non mi emoziona, a volte mi disgusta e il più delle volte lo evito.
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