Saturday, March 18, 2006

less alone, less useless, less invisible


Rachel Corrie era una ragazza americana che tre anni fa si era recata in Palestina con l'International Solidarity Movement. In quel periodo avevo conosciuto Andrea, uno dei miei più cari amici, che stava per partire con la stessa organizzazione e per alcuni giorni l'idea di unirmi a quel gruppo aveva vagato per la mia mente. L'idea fu bloccata dalla paura e da una specie di senso che mescolava in sè sopravvivenza e responsabilità: una ragazza americana era stata uccisa dai bulldozer israeliani mentre cercava di impedire che questi ultimi demolissero una casa palestinese. Andrea è tornato vivo, Rachel è diventata, a 23 anni, l'emblema di una fetta della nostra generazione fatta da persone che hanno vissuto e sono morte per le cose in cui credevano. Profondamente. Non voglio usare la parola "ideali". Non voglio che le mie parole diventino in alcun modo strumentalizzazione politica. Perchè è la politica che crea queste situazioni assurde.

Nella foto: manifestazioni in ricordo di Rachel negli Stati Uniti.

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