Thursday, September 07, 2006

Una vita sospesa

Non lascia indifferenti la storia di Natascha, la ragazza rapita e tenuta prigioniera in Austria per 8 anni. Adesso ha raccontato la sua storia in televisione ed oggi e' sulle prime pagine dei giornali. Tra i vari articoli che mi e' capitato di leggere, ho molto apprezzato un commento di Galimberti sulla Repubblica, che ci spinge ad imparare da questa esperienza e a stare alla larga da un inutile quanto disumano vouyerismo.
".. una ragazza non mentalmente degradata dalla prigionia, ma educata dalla lettura, che le ha dato eloquio, metafore, connessioni logiche ed educazione del cuore. Primo insegnamento: la cultura educa anche in situazioni parossistiche ed estreme, e la volontà si forma non tanto nell'abbondanza e nella gratificazione, quanto nella privazione e nella determinazione sostenuta dal progetto (nel suo caso la conquista della libertà). "

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