Friday, June 08, 2007

Educazone post-coloniale

I Paesi in via di sviluppo mi hanno insegnato una cosa: società nelle quali la classe che noi definiremmo media è pressochè assente, producono due strati sociali ben distinti tra di loro. Tali strati sono costituiti da un lato dalla maggioranza di coloro che vivono con meno di un dollaro al giorno e dall'altra da un ristretto gruppo che vive nella perenne indecisione dalla scelta dell'auto da usare (oggi che faccio: esco in Mercedes o in Porsche?). Nei miei primi anni di lavoro nei PVS ho avuto modo di trscorrere la maggioranza del mio tempo con le persone più semplici, e ho conosciuto la dignità, i sorrisi facili ma veri, in alcuni casi la spietatezza di quelle azioni atte a garantire la sopravvivenza.
In quest'ultimo periodo ho trascorso la maggior parte del mio tempo con la ristretta maggioranza della classe più abbiente ed ho conosciuto profondamente il significato della parola arroganza. Ho conosciuto persone molto viziate, principesse arroganti dalla risata sonora e dal tono di voce sempre alto, a coprire quello degli altri. Ho conosciuto sorrisi falsi e prepotenza e totale inettitudine di fronte alle prese di responsabilità.

M'interrogo dunque sull'influenza della società e dell'educazione impartita sull'individuo.
Mi è piaciuto molto un intervento che ho letto su Italians, e sul quale concordo pienamente, scritto da Guido Parietti:

"... ma il risultato 'giusto', che sta ai genitori di oggi e di domani realizzare, è quello di enfatizzare la responsabilità dei propri figli, non quello di lasciarli totalmente incolti e ineducati dimostrando, così sì, un pensiero davvero debole. L'alternativa non è solo tra l'autoritarismo tradizionalista e lo svacco post-moderno, queste sono due facce della stessa medaglia che implica assenza di libertà e autonomia. Un giovane bene educato non è uno che sta zitto di fronte al padre e alla madre, una persona bene educata è una capace di prendersi le proprie responsabilità accanto alle proprie libertà."

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