Friday, June 15, 2007

Perchè celebriamo le nullità?


Scrive Veronesi su Anna: "Di trascurare i veri artisti è sempre successo, ma di trascurarli mentre si celebrano le nullità assolute, questo è un tratto di questa epoca di cui, prima o poi, dovremo rendere conto". Concordo pienamente, pensando alla sfilza di inetti celebrati per esempio dai media italiani. E non solo dai media: i rgazzi chiedono l'autografo a Corona, il padre tunisino scampato alla strage di Erba cena in una pizzeria con Lele Mora, scatenando la curiosità della folla. E' disoccupato, ma arriva in pizzeria in Porsche. Per non parlare di vari grandi fratelli e tronisti ... ma che hanno fatto nella vita se non mettere spudoratamente in mostra lo show della propria vacutà??

Anch'io mi emoziono quando incontro persone speciali. Non chiederei l'autorafo a Corona, ma ho stretto con orgoglio la mano a un ragazzo come Filippo Frazzetta, per esempio. Amico di un'amica comune, dopo aver vinto l'anno scorso l'Oscar per il volontariato per aver progettato un ospedale in Tanzania, è adesso imegnato in un progetto in Egitto. Filippo in poco più di due anni ha progettato e costruito con il COPE, organismo associato a volontari nel mondo - Focsiv, un Ospedale Rurale, con reparti di pediatria e maternità, e una Casa di Accoglienza per bambini in difficoltà dove trovano accoglienza e cure 26 minori vittime di abbandono e delle malattie.
Il suo entusiasmo e la sua progettualità hanno dato vita alla "Nyumba ya watoto", la Casa dei bambini, dove trovano accoglienza e cure mediche, bambini in difficoltà dai 0 ai 5 anni, vittime di abbandono e malattie.
L'edificio a forma di punto interrogativo, dal nome "Sisi ni Kesho?" (che in swahili significa "Siamo noi il futuro?") realizzato grazie alla collaborazione delle comunità locali e al parternariato con la Diocesi di Iringa, accoglie attualmente 26 bambini.

Questa è la gente che sono orgogliosa di conoscere.

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