Tuesday, December 11, 2007

L'Italia non s'e' desta

Al mio ultimo sbarco in quel di Fiumicino, credevo di aver sbagliato aereo e di essere arrivata in Cina, invece che a Roma. Un gruppo compatto di asiatici attendeva impaziente un gruppo altrattanto compatto di loro connazionali ed in mezzo a loro, io, pesce fuor d'acqua dallo sguardo allampanato. Stando all'estero, tendiamo ad idealizzare l'immagine dell'Italia, come se davvero il nostro paese fosse come un enorme ristorante che serve spaghetti bolognese e fiaschi di chianti su tovaglie a quadretti rossi e bianchi, mentre qualcuno sullo sfondo suona un mandolino.

E invece l'Italia...sta diventando un crocevia di colori e di razze, dove il masala fa a gara con la parmigiana e non e' piu' raro, neppure nei pesini di provincia, vedere una donna velata. Che c'e' di nuovo? chiederete voi. Altri paesi europei sono cosi' da tempo!

Vero e' che quando torno a casa ritrovo la vena nostalgico-provinciale che mi vorrebbe riportare in un contesto di italianita' verace. In fondo questo estero esotico lo vedo tutti i giorni, nei paesi in cui vivo.

Ma poi trovo encomiabile lo straniero che conosce ed apprezza il mio paese e la mia lingua e mi rendo conto che il mondo e' cosi', e dunque si tratta di trarre il meglio da questa globalizzazione che ci fa mescolare e rimescolare, per arricchirci quali esseri umani e darci una sferzata di vitalita'.

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