Wednesday, March 12, 2008

Mattina, stazione Termini di Roma.

La gente ha fretta. La gente non ha tempo. Corre, si affanna. Parla concitata al telefono, alle otto del mattino è già arrabbiata, nervosa, irritabile. Sul piazzale della stazione tutti corrono trascinandosi dietro le code moderne, quelle mostruose quanto utilissime valigie con le rotelle, chiamate trolley o carry-on. C'è chi sbocconcella una briosce di fretta, chi guarda assiduamente l'ora. Chi si guarda in giro smarrito, ed irrita chiunque lo trovi, ostacolo lento e fastidioso, sulla propria strada.
Ci sono gli stranieri con la faccia da turista e gli stranieri con la faccia da teppisti. Ci sono i Giapponesi, quelli non mancano mai. Le mille lingue diverse, sussurrate al compagno di viaggio o vomitate nella plastica di un telefonino, vengono sopraffatte dalla pubblicità degli schermi, posizionati ovunque, che rendono gli uomini tutti uguali davanti all'acquisto, homo homini consumatore. E poi c'è lui, il ragazzo sorridente che ogni mattina distribuisce instancabile le sue copie del giornale di strada gratuito, un tocco di umanità nel marasma collettivo.

1 comment:

vainindia said...

ciao chiara...mi mancavano i tuoi post...
mi ha fatto piacere leggere di cairo e roma...mi piace troppo come scrivi, lo sai no?!
ti abbraccio
augurami felice holi! (chissa' se lo giochero'...)
valentina