Wednesday, December 08, 2010

A proposito di eUtopia ...

"Zingonia era un' utopia. Alberghi e grattacieli si sono sgretolati nell' abbandono, e per le strade soltanto neri, soprattutto bambini dai denti smaglianti, ma nessun segno di povertà: «Il pane non manca, qui c' è solo fame di lavoro», " (Corriere della Sera, 20 febbraio 2007).

Il Corriere.it torna sulla "città ideale" progettata negli anni '60 per rispondere alle esigenze dei lavoratori e coniugarne le necessità abitative e di vita privata con un articolo intitolato "Viaggio a Zingonia, la «città ideale», tra cumuli di rifiuti e spaccio a cielo aperto".


Prima pietra posata nel ' 65, previsione di 50 mila abitanti, Zingonia avrebbe dovuto gareggiare coi fasti di città ideali del Rinascimento come Sabbioneta o Palmanova; ha fatto solo la fine di Secondigliano, del Corviale, di tutti i brutti falansteri trasformatisi in ghetti per immigrati.  A Zingonia il 75% dei residenti è extracomunitario (la concentrazione più alta d' Italia), si contano ben 46 nazionalità diverse e buona parte degli edifici versa in condizioni cattive.  La strada al cambiamento la sta aprendo la cooperativa sociale Kinesis che tra i palazzoni di Zingonia da anni dialoga con gli abitanti, tenta di avvicinarli al mondo degli «altri». Si parte da piccole cose, ad esempio una scuola per adulti dove si insegna banalmente come si compila un vaglia, come si paga una bolletta. «Il primo passo - racconta Marco Vanoli, responsabile di Kinesis - è far capire a queste famiglie che il mondo non finisce fuori dal loro appartamento, anche le scale, le strade del quartiere appartengono a loro (dalla pagina Facebook del gruppo "La ZINGONIA che conta!").

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