Tuesday, December 11, 2012

Per la mia strada: un documentario sulle donne che invece dell'inguine mostra il cervello

Alle volte mi sento una privilegiata a lavorare in questo settore, con queste persone. Che oltre al loro lavoro quotidiano fanno anche altro, si impegnano, creano.
Oggi all'ora di pranzo è stato proiettato qui in ufficio per iniziativa di una di esse il documentario "Per la mia strada", prodotto dall'Associazione Corrente Rosa di cui fa parte una delle mie colleghe. Una bella storia, che parte dall'incertezza di una giovane ventenne alle prese con i dubbi rigiardo al proprio futuro, dubbi che condivide con donne che in qualche modo sono riuscite a realizzarsi appieno nel mondo del lavoro. Non nella carriera, ma nella passione, facendo ciò che amano, ciò che veniva loro naturale, ciò per cui hanno identificato una vera ragione di entusiasmo e vita. Donne che parlano di merito, ma sotto sotto esprimono anche il loro lato femminile: c'è chi ha passato fior di concorsi e nonostante indossi la divisa militare dice ancora "ho avuto la fortuna di esser stata presa" o che conducono un'intera orchestra ma dicono "di avere un dono naturale per la musica, nessun merito". E ancora la fortuna di farcela a conciliare vita professionale e lavoro, ma solo "grazie a compagni straordinari, comprensivi, attenti". 
Da Grazia Neri a Nives Meroi intervistata nella sua casa di Fusine circondata dalla neve alla professoressa Nadia Urbinati che invita Giovanna ad uscire dall'Italia per arricchire sè, ed anche gli altri. Dalla leggiadria di Mara Galeazzi, prima ballerina al Royal Ballet di Londra a Fabiola Giannotti che al CERN di Ginevra si occupa di fisica, ma che ama profondamente la musica classica come il più giovane direttore d'orchestra, donna, Giovanna Fratta.
Un documentario sulle donne (italiane) che "invece dell'inguine mostra il cervello".

No comments: