Ho deciso di scrivere stamattina, quando per strada ho visto una donna
di mezza età, vestita modestamente, che usciva da un tabacchino grattando con
speranza negli occhi un Gratta e vinci.
E ho pensato che questa è l’Italia, la gente che non ha molto ma nel tanto
spera, e ci spera nei modi più disparati.
In quel momento ho pensato al grottesco spettacolo di Berlusconi e
Santoro, alle parole inutili, agli inutili, patetici balletti mascherati da
simpatica ironia, alla faccia tosta di negare la più evidente realtà, alle
parole trite, ritrite e digerite che ci vengono propinate da oltre vent’anni. Penso
a tutto ciò e mi dico che non è cambiato proprio nulla, negli ultimi mesi.
Santoro e le giornaliste, che una volta di più vengono messe in un
angolo, ridotte ad un bisbiglio mascherato di una bella presenza nonostante l’evidente,
ma inutile, preparazione culturale e professionale. Non è questo il livello su
cui gioca l’astuta comunicazione del Cavaliere. Ma neppure quella di Santoro,
nervoso e patetico nel tentativo di mettersi sullo stesso piano del suo ospite
con battute pungenti, con il risultato di fare costantemente il gioco dell’avversario.
Per quanto mi riguarda, l’atteggiamento più dignitoso ed apprezzabile è
stato quello di Marco Travaglio. Il sorriso sicuro che mostrava alla lettura
della “letterina” a lui dedicata dal Cavaliere, che snocciolava minuto dopo
minuto le accuse ed i processi in corso del giornalista, con rabbia e fastidio
malcelati. Quel gesto fatto ad un Santoro furioso come a dire: “lascia fare, lascialo
parlare, non è importante”.
Ecco. Vorrei ci rendessimo conto tutti che Berlusconi, grande uomo di
comunicazione, non ha alcun contenuto, alcuna dignità, alcuna coerenza. Quello
che dice non è affatto importante per le nostre vite. A queste condizioni, non
dovrebbe essere ascoltato. Eppure ieri sera eravamo tutti lì, davanti allo
schermo. Ed oggi siamo tutti qui a parlarne. Tutti, ma forse non la signora che
stamattina sperava in una svolta nella sua vita strofinando una moneta su un
pezzo di carta plastificata.
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