
Si sente tanto parlare di Iran.. l'Iran si sta apprestando a mettere a punto un arsenale nucleare. L'Occidente ha paura, ha sentito parlare di bunker scavati nella roccia, le cui pareti sono rafforzate da cemento armato. Accidenti, anche volendo, con mezzi militari tradizionali è dura colpire in maniera intelligente questi luoghi angusti e nascosti. Sembra che l'amministrazione di una nota potenza occidentale abbia però trovato la soluzione: certo, solo un'arma nucleare può distruggere questi bunker!! Ma come? Non abbiamo deciso di attaccare proprio perchè il Paese produce nuclerae? E poi lo usiamo a nostra volta? Perdonatemi, io non capisco. Non ha senso. Almeno per me... e il discorso capita proprio a fagiuolo, come si suol dire. Proprio oggi ho finito di leggere Persepolis, di Marjane Satrapi. Un fumetto, sì, ma di un'intelligenza disarmante. Marjane racconta la sua vita, in Iran durante la guerra. L'assurdità di veder morire i propri vicini in un bombardamento, di veder piangere le madri dei soldati al fronte, ragazzini attirati nell'esercito con la promessa di una vita meravigliosa dopo la morte per coloro che fossero morti da martiri: cibo e lusso e donne a volontà... il fastidio di avere addosso un velo imposto e non frutto di una scelta consapevole, la paura e la scarsità di cibo. Ma davvero voglimo continuare ad imporre tutto questo?
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