Thursday, June 15, 2006

Lacrime dietro alla scrivania??

Dal sito del Corriere della Sera di oggi. Un articolo intitolato "Niente emozioni in ufficio" che si rifa' ad un pezzo pubblicato di recente sul Financial Times. Secondo la giornalista Lucy Kallaway, solo chi si dimostra freddo e sprezzante e non dimostra alcun sentimento e' adatto a fare carriera. Insomma far carriera dovrebbe significare indossare una maschera di ghiaccio per almeno 8-12 ore al giorno.

Il giornalista italiano tuttavia sottolinea come cio' che e' dogmatico in una cultura, non necessariamente vale anche in un'altra.
«In Italia i capi possono urlare in ufficio se si arrabbiano». In Svezia, per dire, o negli Stati Uniti «è impossibile, nessuno griderebbe al lavoro e le lamentele sono soppresse». (vero: io ho lavorato sia con Italiani che con Americani...gli Italiani urlano, gli Americani non le mandano a dire, ma non perdono mai il controllo. E NON URLANO).
E' anche vero che negli Stati Uniti chi ha fatto un buon lavoro viene premiato, magari solo con un riconoscimento verbale, ma serve ad aumentare l'autostima e dà un impulso ad andare avanti e a fare sempre meglio». Come dire: sì a freddezza e razionalità ma quando serve un «bravo» non si lesina, anzi. (anche qui confermo)

«In Italia invece si loda molto poco: è raro che chi fa bene venga gratificato, e anzi quasi ci si autocensura come a scusarsi di aver fatto un buon lavoro». E allora, «cosa ci resta se non un sano lamento alla macchinetta del caffè?».

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