Friday, January 26, 2007

da Italians: l'Economist sul commercio equo e solidale

Cari Italians, accogliendo l'appello di Dario Cavedon (17 gennaio) vorrei approfondire l'argomento del commercio equo e solidale, riassumendo alcune cose scritte sull'Economist qualche settimana fa. L'Economist disapprova il tipo di intervento operato da Fairtrade, cioe' un sussidio pagato ai produttori di caffe', cosi' come disapprova i sussidi che l'UE paga agli agricoltori nostrani. Questi sussidi interferiscono con i meccanismi di autoregolazione del mercato: se per esempio il caffe' ha un prezzo troppo basso per garantire entrate decenti ai coltivatori, la risposta "naturale" sarebbe produrne meno, per coltivare qualcos'altro. Invece l'intervento di Fairtrade incoraggia sempre più piccoli coltivatori a mettersi a coltivare caffe'. Un altro aspetto e' che gli aiuti vanno solo alle cooperative di piccoli coltivatori, mentre la grande maggioranza dei lavoratori in certi paesi è dipendente delle grandi piantagioni, e queste non aumenteranno certo i salari se il loro prodotto, privo di sussidi, ha rendimenti molto bassi. Esistono pero' organizzazioni che fanno interventi molto diversi. Per esempio l'Economist approva le scelte di Rainforest Alliance (RFA). Quest'organizzazione ha osservato l'aumento della domanda per i caffe' di qualita' e vi ha visto delle possibilita' per i produttori piu' poveri. Fornisce loro le informazioni, le conoscenze tecniche e anche prestiti per aiutarli a passare alla produzione delle varieta' piu' pregiate, da cui ricavano margini piu' alti, e allo stesso tempo RFA persegue la sua missione ambientalista in favore di uno sfruttamento sostenibile del territorio. Il messaggio dell'Economist e' fondamentalmente questo: risolvere certi problemi contando solo sul nostro potere di consumatori e' un'illusione. Occorrono grandi scelte politiche per cambiare le cose. Allo stesso tempo pero' il grande, e sempre crescente, numero di persone che fanno scelte quotidiane secondo principi etici lancia un messaggio che i politici farebbero bene ad ascoltare, e cioe' che se mettessero nei loro programmi delle politiche forti sul rispetto ambientale e sul commercio equo, potrebbero trovare un sostegno molto superiore alle loro aspettative. Spero di aver fornito abbastanza materiale su cui riflettere. Saluti,

Anna Maria Manara

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