Monday, November 03, 2008

Vita da pendolare

La partenza del volo Alitalia AZ1363 che collega Roma a Trieste è prevista per le ore 21.15. Arrivo in aeroporto alle 20.00 ed opto per la biglietteria automatica. Strano: la carta d'imbarco che viene emessa non segnala il posto a sedere.
Mi accingo dunque a fare la fila (che speravo di evitare usando appunto la biglietteria automatica) e verifico l'accaduto con il personale Alitalia.
La signorina parla al telefono, poi prende la penna ed al posto del numero del sedile scrive a mano "Free seating". "I posti sono liberi. Si sieda ovunque trovi posto sull'aereo". E io che ridevo ai racconti di gente che nei voli interni yemeniti si fa il viaggio in piedi modello autobus ...

Dopo i controlli di rito, arrivo al gate A3. Mi faccio largo tra la gente assiepata e mi siedo. Dopo pochi minuti l'agitazione dei miei futuri compagni di viaggio mi fa alzare gli occhi al tabellone del gate: da lì non parte più il volo per Trieste, bensì quello per Pisa. Il microfono non funziona, la hostess cerca di farci capire che dobbiamo spostarci ad un altro gate, ma non capisco quale. Nel fuggi fuggi generale perdo di vista gli altri sventurati friulani, che riacciufferò qualche minuto dopo, al gate A22 (che è un po' come il binario 9 ¾ che conduce Harry Potter ad Hogwarts, il cui ingresso è pressochè ignoto ai più ed introvabile). L'aereo è in ritardo di 15 minuti. Sembra. Sembra pure che il ritardo sia dovuto al fatto che il personale arriva da un precedente volo, da Cagliari. A qualcuno risulta che l'aereomobile sia stato cambiato per questioni di sicurezza. La hostess invece informa tutti che si tratta di scarsità di personale addetto alle pulizie dell'aereo. Dopo la prima ora e mezza di ritardo, tutti i passeggeri sono pronti a trasformarsi in "brave massaie" di berlusconiana memoria, e a pulirsi l'aereo da soli. Qualcuno si propone per preparare il tè. I biscotti sono in dotazione insieme agli inseparabili salatini.

Saliamo in aereo 2 ore e mezza dopo l'orario previsto. Siamo stanchi e bagnati: durante il breve tragitto tra il pullmino e la scaletta dell'aereo, si è abbattuto su di noi un temporale da paura.

L'aereo inizia a muoversi lento e pigro sulla pista. Dopo 15 minuti qualcuno si chiede se siamo diretti verso l'autostrada e se l'aereo ci porterà a Trieste via terra. Quando ... finalmente si decolla! Tutti applaudono. Ci è andata bene, in fondo qualche sera prima quel volo era stato addirittura cancellato!!

A Trieste, facce di parenti ed amici stanchi e sconvolti: ci aspettavano alle 22.40, e siamo arrivati all'una!

Epilogo: oggi sono rientrata a Roma. TUTTI i treni dalla stazione dell'aeroporto avevano almeno mezz'ora di ritardo.

Vita da pendolare.

1 comment:

Chiara said...

A proposito di ciò, consiglio il seguente blog: www.ilpendolare.com
Storie di ordinaria disfunzione del servizio ferroviario pubblico in Italia...