Sunday, June 20, 2010

Gli italiani sono un po' abbacchiati, guardano i loro connazionali che piangono allo stadio Mbombela di Nelspruit. Li guardano all'ombra della chiesa del Santo Sepolcro, a Gerusalemme.

E' una giornata calda a Gerusalemme. Nella città vecchia, gruppi di turisti arrancano tra le viuzze del suq e scivolano lenti tra le pietre della via Dolorosa. I mercanti mercanteggiano, i preti pregano. Gli italiani cercano uno schermo per vedere la partita Italia - Nuova Zelanda. Alcuni uomini seduti su delle sedie di plastica in una piazzetta accanto al Santo Sepolcro indicano agli italiani un caffè imbucato tra due viuzze. E' lì che uomini e giovani sono seduti a guardare la partita. E' iniziata. 1 a 0 per loro, la tensione sale... gli italiani guardano assorti, gli arabi fumano, scherzano, s'infervorano. C'è chi conosce a memoria i nomi della Squadra Azzurra (così definita anche dal cronista di Al Jazeera) chi impreca "Italia barra!" "fuori l'Italia!" e intanto si forma una bella atmosfera. Avvolti dal fumo del narghilè, gli italiani guardano fisso lo schermo,sgranocchiando falafel intinti di hummus, in attesa se non della vittoria, almeno del pareggio. Quando finalmente arriva, tutti esultano, escluso colui che vorrebbe l'Italia fuori dalla World, subito. Chi parteggia per l'Italia ci tiene a precisare che l'uomo è "magnun", un pazzo. Tutti sorseggiano limonata o tè alla menta.

L'Italia alla fine pareggia.Gli italiani sono un po' abbacchiati, guardano i loro connazionali che piangono allo stadio Mbombela di Nelspruit. Li guardano sullo schermo, all'ombra della chiesa del Santo Sepolcro di Gerusalemme.

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