Sunday, June 26, 2011

We must educate our children to be like young Egyptian people

Il Cairo mi accoglie con un abbraccio, del feteer ed una shisha cantaloupe. Mi accoglie in un aeroporto nuovo, ordinato, pulito, con un messaggio pubblicitario il cui slogan è una frase di Obama che dice: "We must educate our children to be like young Egyptian people". Il nuovo Egitto, quello post - rivoluzione. Quello che ha fatto conoscere il suono dgli uzi e delle mitraglie ai suoi giovani, quello che ha reso tutti orgogliosi di essere egiziani, molto più, se possibile, della vittoria consecutiva della Coppa d'Africa di calcio. Per il resto, è difficile percepire a prima vista dei cambiamenti. Piazza Tahrir non è quella che mostrava Al Jazeera qualche mese fa, ma la solita accozzaglia di vetture disordinate che cercano di percorrere, ognuna a modo proprio, la rotonda che porta il traffico verso le diverse aree della città.  
I clacson riempiono l'aria e i matrimoni si festeggiano con abiti sontuosi e trucco pesante. I ragazzi di Maadi comunicano attraverso i loro smart phone ed il Nilo scorre sempre, con la sua placida tranquillità.

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