Io sono Li

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Che delicato questo film, come la sua protagonista, Li, invischiata ("come l'acqua della laguna che non riesce a defluire tutta nel mare, e in parte rimane prigioniera") nello sfruttamento dei suoi connazionali cinesi che minacciano di non farle più rivedere il figlio, se non segue le loro regole alla lettera. Li si ritrova a Chioggia, a lavorare in un'osteria. E lì impara cos'è il caffè corretto prugna, cosa sono le canoce, che quando c'è l'acqua alta si indossano gli stivali. E conosce anche i pescatori del luogo, gente semplice, timida, che guarda il mondo esterno di sottecchi, ma con bonarietà. Tra questi, il vecchio Bepi, che come lei viene da un Paese ex comunista, la Yugoslavia, "che poi morto Tito è finito tutto". Bepi è un uomo solo, che si affeziona a Li. Ma la loro amicizia viene osteggiata dai cinesi e derisa dai veneti. E così si scioglie in superficie, lasciando però un sentimento di affetto molto forte tra i due. 

Un bel film, in gran parte sottotitolato (sia per il cinese che per il veneto, per i non-nordestini!) con un cast che vanta non solo Marco Paolini, ma anche il Battiston nostrano ed un meraviglioso Rade Sherbedgia, oltre che l'attrice cinese Zhao Tao (se non conoscete questi ultimi due cercateli su Google o sul sito del film ..).