Sunday, November 13, 2011

Quei 25 miliardi di debiti degli Enti pubblici al Terzo Settore

A venti anni dall’entrata in vigore della legge 381/1991 che ha istituito le cooperative sociali, Banca Etica vuole rinnovare il suo impegno al fianco di queste imprese sociali sempre più indispensabili per il welfare del nostro Paese.
La cooperazione sociale ha dimostrato in questi anni di essere un modello di impresa efficiente, capace di includere i soggetti più fragili nel circuito produttivo e di erogare servizi di qualità a favore di bambini, anziani, persone non autosufficienti, collettività.
La cooperazione sociale è il modello di impresa cui Banca Etica si ispira nel progetto di costruzione di un’economia diversa, più equa, sostenibile, attenta agli interessi collettivi. Banca Etica è a sua volta una cooperativa e si pone come istituto di riferimento per queste imprese che credono nell’uso responsabile del denaro e nello sviluppo di modelli mutualistici, in cui le risorse economiche sono re-immesse sul mercato al servizio delle imprese sociali.
Un terzo dei finanziamenti complessivamente erogati da Banca Etica sono destinati alle cooperative sociali. Grazie alle convenzioni firmate con LegacoopConfcooperativeAgciCgm – i principali consorzi della cooperazione in Italia – Banca Etica riesce a garantire risorse che permettono alle cooperative di rafforzarsi, di crescere, di innovare.
Sempre più spesso la richiesta di credito avviene, però, per fronteggiare i gravissimi ritardi con cui la Pubblica Amministrazione paga le cooperative fornitrici. Ritardi che hanno raggiunto livelli di allarme e che hanno portato a ben 25 miliardi i debiti degli Enti pubblici nei confronti del Terzo Settore.
Si tratta di cifre esorbitanti, addossate sulle spalle di imprese sociali che lavorano per l’interesse di tutti, senza perseguire il profitto, ed erogando servizi di cui nessuno di noi potrebbe fare a meno. E’ uno scandalo che non ci stanchiamo di denunciare, così come non ci stancheremo di concedere credito e di opporci alle norme – come quelle inserite nelle ultime manovre economiche e volte a ridurre drasticamente gli incentivi fiscali alle cooperative – che vorrebbero ulteriormente penalizzare questo comparto economico e sociale che nella crisi, nonostante tutto, ha dimostrato una buona capacità di tenuta.
L’economia del nostro paese si può salvare soltanto con una cultura nuova. Dobbiamo mobilitare le enormi energie dal basso dei cittadini. Tutti dobbiamo imparare a votare con il portafoglio (con i risparmi e con gli investimenti) per quei pionieri all’avanguardia nella capacità di coniugare creazione di valore economico e responsabilità sociale ed ambientale. Solo così potremo generare contagio e favorire la nascita di una nuova economia e di nuove regole. Se il 50% dei cittadini vota con il portafoglio l’economia è già cambiata”, ha detto Leonardo Becchetti, presidente del Comitato Etico di Banca Etica, intervenendo all’evento “La Nuova Italia è Sociale” organizzato a Roma da Legacoopociali e Agci solidarietà.
Fonte: Banca Etica



Tratto da: Quei 25 miliardi di debiti degli Enti pubblici al Terzo Settore | Informare per Resistere http://informarexresistere.fr/2011/11/13/quei-25-miliardi-di-debiti-degli-enti-pubblici-al-terzo-settore/#ixzz1dbvEpVe5 

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