Sunday, November 13, 2011

Alcuni messaggi di supporto e congratulazioni mi arrivano addirittura dall'Egitto: "I just wanted to say mabrouk regarding Berlusconi's great news :)", "Mabrouk finally you get rid of Berlusconi :-)Wish you better future", altri dall'Italia: "Evviva! Un altro 25 aprile". 

E' che Silvio se n'è andato. Con alcuni amici mi reco al Quirinale. Sembra di andare ad un concerto. Il fiume di gente eccitata e sorridente è inarrestabile, la piazza gremita. La gente si sfoga, necessita del momento catartico. Salta urlando "Silvio, Silvio, vaffanculo!", urla "mafioso, buffone!" e intanto si avvolge nella bandiera italiana. Concordo con Cazzullo che sul Corriere definisce quello di ieri sera a Roma uno "spettacolo preoccupante, il contrario di ciò che il mondo si aspetta dall'Italia", ma allo stesso tempo comprendo chi per anni ha covato il malcontento e la vergogna, e necessitava di un momento di rottura per poter ancora sperare ed entusiasmarsi. 

Siamo tutti stanchi, Silvio. Stanchi delle pappe che ci hai propinato, dei programmi televisivi che ci hanno annebbiati, delle figuracce a livello internazionale che ci hanno privati di qualunque dignità e credibilità in quanto italiani. Abbiamo bisogno di credere che c'è ancora un briciolo di serietà, in questo Paese. Che tutti noi abbiamo delle opportunità. Perché così non ce la potevamo più fare, davvero. 

Non ho urlato in piazza, ma un sospiro di sollievo l'ho avuto. E pazienza se Monti è un uomo di Goldman Sachs e attore del sistema che ha determinato la crisi finanziaria mondiale; pazienza se ancora si parla di riservare posti ai cattolici nel momento in cui si vocifera della nuova formazione governativa. 

(Quasi) qualsiasi cosa ora darà più speranza e spero, maggiore dignità a questo Paese ormai alla deriva. 


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