Sunday, February 10, 2013

Cosa c'è a Nairobi

C'è la Nairobi di Karen Blixen, danese autrice del libro "La mia Africa", c'è la Nairobi dei safari con le sue antilopi, le giraffe curiose, le zebre che corrono leggiadre e brucano l'erba del National Park, a ridosso della capitale. Ci sono gli alberghi lussuosi popolati da gruppi di turisti giapponesi, piatti lussuriosi di frutta tropicale, ristoranti di carne con barbecue enormi e con una varietà da far impallidire qualunque sventurato vegetariano. C'è il brulicare di gente sulle strade, ragazzi in t-shirt e donne belle e fiere, sempre in lotta evidente con il riccio delle proprie capigliature. C'è la nebbia dello smog e dei fuochi accesi qua e là; ci sono palazzi con grandi vetrate e distese di tetti di lamiere arrugginite. 
Come in tutti questi Paesi, il paradosso tra chi gira in Mercedes e chi vive di espedienti è bruciante e sotto gli occhi di tutti. Per chi lo volesse conoscere meglio, suggerisco un film che ho visto sul minuscolo schermo del volo Kenyan Ailines di ritorno in Europa. S'intitola "Nairobi Half Life" e parla di un aspirante attore che si trasferisce dal suo villaggio a Nairobi nella ricerca della realizzazione del suo sogno e si trova invece invischiato in un crescendo di attività criminali con una banda locale. Il film, nominato anche agli Oscar, descrive molto bene le scene di criminalità comuni nella capitale: dal furto di pezzi di auto da rivendere, a quello dei cellulari strappati alle persone mentre camminano per strada, a quello delle auto, con relativa minaccia a mano armata. La locandina del film recita: "Siamo noi che abbiamo deciso di essere quello che siamo?" frase che fa molto riflettere sulle opportunità disattese e sui sogni negati a milioni di ragazzi nel mondo. Anche questo c'è a Nairobi, e non solo. 

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