Monday, May 06, 2013

Open House Roma


C'è un week end in cui è possibile sbirciare negli appartamenti romani più belli, passeggiare tra le scrivanie degli uffici più all'avanguardia e ammirare le soluzioni di design degli studi di architettura. E' il week end di Open House a Roma. Un evento di architettura che si svolge in 19 città in tutto il mondo, e che in Italia vede come protagonista Roma. Io mi sono addentrata alla scoperta della zona 4, Esquilino/San Lorenzo, in un itinerario che snodandosi tra la Tiburtina, la Casilina e via Labicana, mi ha aperto le porte di realtà davvero affascinanti. In primis il bellissimo centro Civico Zero, aperto da Save the Children, che offre servizi essenziali ai minori non accompagnati e che in occasione dell'evento ha presentato una mostra fotografica realizzata proprio dai ragazzi che frequentano il centro. Lì accanto, la galleria di architettura "Come se", presissima da progetti di realizzazione di orti urbani e poco più in là gli spazi dell'ex pastificio Cerere di via degli Ausoni (zona frequentata dagli amanti della fotografia, che in questi giorni possono godersi la retrospettiva dedicata a Ghitta Carell).


Verso via Casal Bertone, a ridosso del celeberrimo Muccassassina, c'è la casa studio del fotografo Angelo Cricchi. Un open space post industriale con pavimento e pareti di cemento, in cui il fotografo vive e lavora. Alle pareti una mostra di foto dedicate, ci spiegano, a "donne che hanno scelto il suicidio"(di cui una bellissima ispirata a Frida Khalo); sui divani consunti occhieggiano molli sigarette spente e pacchetti da iniziare. All'esterno, un montacarichi funge da balcone e permette una vista sul vallo ferroviario, mentre in una scura cucina situata in un sottopalco qualcuno taglia la frutta per la macedonia. 

Molto carino lo studio di architettura Da Gai, favoloso recupero di un'officina del Pigneto di cui conserva solo il portone d'ingresso e in cui due aree divise da un angolo giardino rendono davvero invidiabile lo spazio lavorativo per chi è invece costretto in angusti cubicles d'appartamento per gran parte delle proprie ore lavorative. 

Tornando verso Termini, in un angolino nascosto dal traffico cittadino, si apre via Iside, che pare prenda il nome dal tempio dedicato alla dea che sorgeva lì vicino. Qui vive Giorgio Marchese, architetto dello studio km0, che mostra fiero la sua casa ristrutturata di recente, con pareti basse e giochi di vetri, e un singolare bagno a doppio ingresso comunicante (attraverso una doccia comune). Ottima la scelta di abbandonare le ormai desuete piastrelle a favore di ben più moderne resine impermeabilizzanti (idea da copiare). 


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