Sunday, June 16, 2013

Africa

Negli ultimi sei mesi sono stata in Africa quattro volte, in quattro Paesi diversi. Dal Kenya alla Repubblica Democratica del Congo, all'Etiopia fino alle montagne del Malawi. 
Ho trascorso il necessario tempo fisiologico in aerei e sale riunioni, al quale non si sfugge quando si viaggia per lavoro, ma anche un po' di tempo nei villaggi, nelle scuole, e in jeep sobbalzanti su strade sgangherate. Ho attraversato l'aeroporto di Addis Abeba in lungo e in largo,  rendendomi conto della presenza cinese nel Paese non solo dal numero di cinesi in partenza per località a noi sconosciute, ma anche dal fatto che il personale di terra dell'Etiopian si rivolge a loro direttamnete nella loro lingua, e non più in inglese.In ogni caso, anche la piccola località di Zomba che ho visitato nel sud del Malawi ha i suoi ristoranti cinesi, riconoscibili dalle lanterne rosse appese fuori dalle case.

Ho visto tanti bambini, nelle scuole e negli asili. Bambini mocciolosi con vesti stracciate e scarpine di plastica ai piedi, quando ne hanno. In Malawi i bambini scalzi e avvolti in pezzi di stoffa colorata se ne stavano uno accanto all'altro in classi di quasi 120 alunni, seduti a terra a ripetere a voce alta le lezioni impartite da maestri volenterosi ed appassionati. In pochi raggiungono la fine del ciclo scolastico, molti abbandonano la scuola prima, per tornare nei campi ed aiutare la famiglia. Le ragazze rischiano di sposarsi in giovane età, o di avere dei bimbi al di fuori del matrimonio a 15, 17 anni. Rifiutate dalla società, tirano avanti da sole, con i loro bambini e la voglia di trovare il modo di guadagnarsi da vivere. Chiedono di fare le sarte, friggono frittelle dolci, si incontrano per parlare di contraccezione, degli uomini che se ne fregano di loro, dei bambini, della trasmissione dell'AIDS e intanto confezionano a maglia cappellini e maglioncini per i bimbi che pendono dalle loro mammelle. Perchè non vi crediate che in Africa faccia dappertutto caldo. Io ho trovato la pioggia nei posti più disparati e non immagino come si stia in una capanna con il tetto di paglia quando fuori diluvia. 

E anche qui troverete chiese e moschee, donne velate e seni al vento, perchè l'influenza delle grandi religioni monoteiste è forte ed arroccata. In Malawi le scuole, anche governative, hanno tutte un orientamento religioso, tendenzialmente cristiano per la storica presenza dei missionari, ma anche islamico, tanto che esistono anche delle vere e proprie madrasa. E non è difficile vedere sulle pareti dell'ufficio del preside cartelloni che indicano la divisione per religione d'appartenzenza degli scolari. In Etiopia la religione prevalente è quella degli ortodossi, della discendenza della regina di Saba e di re Salomone, dei custodi dell'arca dell'alleanza. L'antipatia verso i mussulmani mi è sembrata palpabile, ma senza mai sfociare in intolleranza.

In Africa resterete colpiti dai fiumi incessanti di gente che cammina nelle strade delle città, trasportando di tutto sulla testa, o sulle carriole. Alle volte in biciletta. Polli appesi ai manubri a testa in giù, capre nelle carriole, cesti di pane, verdure e persino di uova impilate appoggiati elegantemete sulla testa e traportati chissà dove, sotto il sole cocente e sui bordi sterrati delle strade. Colori vivaci, accostamenti improbabili, gli uomini spesso in giacche extra-large sintetiche, anche quando accompagnano le bestie in giro per la campagna.

Piccoli baracchini che vendono porzioni mignon di sapone liquido e shampoo e mini snack, ristoranti improvvisati sotto tettoie di paglia, con padelle annerite dal fuoco e dall'olio bollente in cui si friggono pasti veloci. Odore di incenso nella cerimonia del caffè (bunna) etiope, tè rooibos rosso nei bar del Malawi.

E il ritorno, sempre attraverso l'aeroporto di Addis, tra cinesi fumanti ed italiani eleganti ed emozionati, con in braccio i loro nuovi bambini etiopi adottati, con in mente la domanda di una ragazza madre in un health center di Zomba:" Ma voi perchè siete qui?". Con le mille risposte in testa, e forse una che prevale su tutte: la passione per questo mestiere.

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