In questi giorni di rientro dalle vacanze e chiacchierando con amici che un po' alla Ted Mosby stanno cercando l'anima gemella, sento parlare sempre più spesso di: a) ragazze stupide, che vogliono parlare solo di smalti e scarpe, volutamente ammaliatrici e provocatrici, di quelle che "alla fine cosa vuoi fare se non trombartele"; b) le medesime donne che parlano di come altre donne abbiano raggiunto l'apice della carriera grazie alle loro abilità sessuali (con dovizia di dettagli particolari); c) ragazze avvenenti viste in spiaggia che poi risultano essere delle porno attrici artigianali che mettono i propri filmati bellamente in mostra su Youtube. Stranamente la casistica di cui sopra sembra appartenere al gruppo di età tra i 20 ed i 30 anni e frequentare, a discapito di mogli e famiglie, uomini al di sopra dei 50 anni.
L'estate, si sa, alimenta i gossip e in un Paese che sbatte in copertina ministre avvenenti con titoli quali "come si corteggia, rimorchia, flirta ai tempi della desideratissima ministra Boschi" (Panorama), le avventure della Moretti con Giletti, il seno del ministro Giannini, forse questi discorsi non dovrebbero stupire troppo neppure una bacchettona come me.
Quello che però ancora mi infastidisce, al di là della normale gogliardia di una chiacchierata da bar estiva, è che questo facilmente sconfina in un atteggiamento che contempla, anche da parte delle stesse donne, la continua mercificazione del corpo femminile, la crescente sessualizzazione della società e il ridurre il sesso, che può giungere ad assumere anche un'accezione di sacralità nella vita di un essere umano, a mero "trombare".
Non a caso la pubblicità progresso, che quand'ero ragazzina puntava a tenere i giovani lontano dalla droga, nel 2014 punta proprio a cambiare l'atteggiamento mentale della nostra società nei confronti delle donne:
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