Wednesday, May 02, 2007

Nuove prospetive dello sviluppo: bottom up? I precursori in America Latina

Di Hedelberto López Blanch

Alla fine di febbraio, durante una visita a Caracas del presidente argentino Nestor Kirchner, il suo collega venezuelano Hugo Chávez ha annunciato che i due rispettivi governi hanno stabilito un termine di 120 giorni per la creazione della Banca del Sud. Chávez ha spiegato che al termine di questo periodo dovrà già esistere un piano d’azione, "riguardo alla creazione degli statuti, al progetto esecutivo per un quinquennio, al programma per il reperimento di risorse e alla stima del capitale iniziale". A tale scopo, il governo venezuelano è pronto a mobilitare almeno il 10% delle sue riserve e il suo Presidente ha esortato altri Paesi a fare lo stesso, in modo da creare una banca, che avrà inizi modesti, ma grazie alla quale in pochi anni "non ci sarà pi’ bisogno né del FMI o della BM, né di andare mendicando per il mondo". Durante la riunione Kirchner-Chávez, si è riconosciuto che il documento di base per la creazione della Banca del Sud ha un suo fondamento dal punto di vista etico, economico, politico e sociale; la sede principale sarà ubicata a Caracas, e un’altra sarà a Buenos Aires. Le direttive del progetto offrono facilitazioni affinché altri governi possano a loro volta aderire a questo impegno in qualsiasi momento, il che consentirà una maggior integrazione latinoamericana. Il ministro ecuadoregno dell’Economia, Ricardo Patiño, ha assicurato che la Banca del Sud tra pochi mesi sarà una realtà e che il suo Paese, come pure la Bolivia, aderirà a questo organismo che funzionerà con le risorse delle nazioni che ne faranno parte integrante. Risulta innegabile che la Banca del Sud costituisce una prospettiva finanziaria regionale di emancipazione, contrapposta alle attività del FMI e della BM.È diventata una prassi per i governi quella di collocare i propri risparmi nelle banche del Nord, che pagano un tasso d’interesse dell’1 o del 2% per poi prestare lo stesso denaro a tassi dal 6 al 12%. Attualmente esiste nei Paesi in via di sviluppo (PVS) una congiuntura favorevole al raggiungimento di una politica indipendente rispetto alle nazioni capitaliste pi’ industrializzate, dato che negli ultimi anni i PVS hanno accresciuto notevolmente le proprie riserve internazionali. Si calcola che soltanto le riserve di Venezuela, Argentina e Brasile, messe insieme, raggiungano la somma di 100.000 milioni di dollari.

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