Tuesday, October 28, 2008

Effetto Gelmini

Immaginate. Un martedì mattina d'autunno. Le temperature stentano a calare, ma oggi minaccia pioggia.
"Forse oggi è un po' più fresco del solito" mi dice Leo.
"Meglio prendere il giubbotto" penso io, perchè ho l'impressione che Leo abbia effettivamente ragione.

L'intera operazione, nonostante abbia già preso un caffè, prende più tempo del previsto; è pur sempre mattina, c'è bisogno di tempo per carburare.

Guardo l'orologio: non mi va di arrivare in ufficio più tardi del solito.

Esco, il viale su cui abito è stranamente sgombero. Ci penso un attimo: ecco cos'è, non sta passando il tram!!! Poi li scorgo, da lontano. Quattro tram, in fila, fermi sulle rotaie. In sottofondo, slogan, urla, fischietti. Non capisco che succede, mi sembra non accada nulla, e pensando al prossimo caffè che mi aiuterà ad iniziare finalmente la giornata mi avvicino ai tram fermi. Non appena mi accosto, le porte si aprono all'unisono riversando sul marciapiede una marea umana di giovani imbufaliti.

Indossano jeans e magliette a maniche corte, e fumano sbadatamente mentre i fischietti sbattono furiosamente sui loro piercing.

Sono gli studenti di Roma, euforici e decisi a tutto, pur di non andare a scuola. Una scuola che secondo loro, non garantisce equità e qualità, ed il loro diritto a diventare adulti "educati".

La loro massa mi circonda come un blob indefinito, mi sento a disagio nella massa, soprattutto quando percepisco l'adrenalina nell'aria. Cerco di sfuggire, ma non ci sono strade laterali nelle vicinanze. Tornare indietro, non avrebbe senso. Sorpasso, dribblo, mi lancio in mezzo alla strada per poi riaffondare nella massa molle della folla, e falciandola mi tuffo finalmente in una strada laterale.

Ministro Gelmini, lascio volentieri a lei il compito increscioso di gestire tutto ciò.

A me serve un altro caffè, per poter affrontare questa giornata.

(Foto:www.corriere.it)

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