Saturday, January 10, 2009

شجرة الليمون

Di solito non amo uscire da sola. Ma oggi mi sono decisa ad andare al cinema a vedere un film a cui tenevo particolarmente: "Il giardino dei limoni". Adesso sono contenta che nessuno sia venuto con me. Che nessuno mi abbia visto tremare dentro al cinema, che nessuno abbia notato quanto ero scossa.

"Il giardino dei limoni" è una produzione israeliana. Chapeau. Un film che tratteggia lo spaccato di una vita difficile, limitata, prigioniera, assurda. Quella che vivono gli abitanti della Terra Santa. Un film che ha il raro e privilegiato dono di non dare giudizi e di astenersi categoricamente da retorica e politica. Ne abbiamo già abbastanza di gente inutile che si schiera e pontifica. Qui stiamo parlando di vite umane. Di gente, come tutti noi, che vuole solo vivere. E che delle parole con cui la politica si riempie la bocca, non sa proprio che farsene. Ed ecco che la storia del film si dipana attorno ad un confine, sottile ma sempre più pesante, che vede da un lato, un frutteto di limoni palestinese e dall'altro un Ministro della Difesa israeliano. In mezzo, due donne. Che vorrebbero incontrarsi, forse parlare. Ma per quanto ci arrivino vicine, non potranno mai scambiare una singola parola. Azzeccata secondo me la scelta degli attori, con un'intensa interpretazione di Hiam Abbass, nata a Nazareth, che nel suo sguardo fermo e forte sembra raccogliere la forza di un'intero popolo, e delicate le riprese di una Gerusalemme dove piccoli baretti arabi fumosi si contrappongono all'eleganza di una tazza di fumante caffè americano bevuto di fronte allo schermo piatto di un computer ultramoderno israeliano.

Non c'è nulla da commentare. E' semplicemente così. E' la complessità del Medio Oriente. Una delle cose che rende questa terra così assolutamente speciale.

2 comments:

محمود سعيد said...

I've just downloaded the movie ...
I think it will be great

Hiam was also in the movie " The Visitor "

browsed your blog, i wish i can remember to come back later

Mia said...

Chiara, finalmente sono risucita a vederlo questo film. Lo danno a Milano, in un piccolo cinema d'essai, l'Ariosto. Avevo proprio bisogno di un film così. Grazie per aver scritto questo post, se non l'avessi letto, chissà se avrei mai deciso di andare a vederlo, forse sì, forse no, ma hai scelto tu per me e mi fido sempre di te!