Saturday, January 02, 2010

Carlo Sgorlon

Uno scrittore friulano, schivo e un po' roco. Che ha scelto di lasciare questo mondo il 25 dicembre, giorno di Natale. Era Carlo Sgorlon, grande narratore delle sue genti e di quei popoli che si sono in qualche modo mischiati al suo: zingari, ebrei, istriani, cosacchi. Poco conosciuto al grande pubblico italiano, il lavoro di Sgorlon era stato tradotto anche all'estero, persino in Cina.

In una sua intervista l'avevo sentito parlare di temi importanti, in un'ottica che condividevo appieno: la necessità di tornare ad una vita che sia più in armonia con la natura, secondo valori etici. "I personaggi di Sgorlon - recita il suo sito - non sono determinati dai chiassosi miti di oggi, tutti di natura egoistica, ma da miti di altra natura. Tra essi c’è anche la “caritas”, il gusto di cercare di migliorare il mondo. Sono sentimentali, spesso romantici, profetici, sacrali, religiosi, sognatori, ricchi di speranza, visionari, fantastici, favolosi. Agiscono in modi istintivi, non obbedendo ai codici pesanti e deformi della volgarità, dell’ingordigia di piaceri e di denaro del nostro tempo."

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