Monday, May 02, 2011

Soltanto il mare - proiezione al cinema Farnese di Roma

Dag Yimer ha un passato da "clandestino". Sbarcato dopo due giorni e due notti in mare a Lampedusa nel 2006, ha deciso di ripercorrere quel pezzo della sua vita girando un documentario sull'isola. Parla con i lampedusani, fieri, orgogliosi della loro ospitalità, tutto sommato amici di quei "turchi", a cui si sentono vicini. Fratelli. E i turchi altro non sono che i nordafricani, i pescatori tunisini, ed i migranti. Quell'umanità disperata che sbarca ogni giorno sulle coste di Lampedusa. Ma non è questo che Dag ci fa vedere. Questo lo conosciamo bene, dai telegiornali, dalla cronaca. Dag ci mostra la vita lenta dei pescatori, ci fa annusare la salsedine che incrosta le corde, la vernice delle barche, i gamberoni grigliati. Ci immerge nella tradizione della processione per la Madonna, ci fa passeggiare con i turisti abbronzati e profumati di doposole.   

Vuole dare dignità a quegli uomini che di colpo diventano numeri. E' un numero chi sbarca vivo, è un numero scritto a pennarello su una croce improvvisata con due pezzi di legno e una corda chi non ce la fa e su quelle coste e in quel mare cristallino perde la vita.

Giustamente premiato al Salina DocFest 2010 ed al Festival del Cinema Africano di Verona, il film documentario di Dag Yimer, Fabrizio Barraco e Giulio Cederna merita davvero per la sua spontaneità, che a volte ti fa dimenticare quale dramma di sfondo abbia portato a questa situazione e riesce anche a far sorridere.

"Soltanto il mare gli brontolava la solita storia lì sotto, in mezzo ai fariglioni, perchè il mare non ha paese nemmeno lui, ed è di tutti quelli che lo stanno ad ascoltare, di qua e di là, dove nasce e muore il sole ..."
Giovanni Verga

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