Sunday, March 25, 2012

Mirò: poesia e luce

Nella severità del meraviglioso Chiostro del Bramante di Roma, tra la gente che si gode un drink al bar del piano superiore e le Sibille di Raffaello che si raccontano da secoli storie di risurrezione e vita eterna, ballano in questo periodo come fiammelle scoppiettanti i colori di Joan Mirò. Roma dedica all'artista spagnolo questa retrospettiva che include quadri, bozzetti, ceramiche e bronzi. In un video che ritrae l'artista in un'intervista, Mirò spiega con semplicità da dove venisse la sua arte, di come fosse ispirato dalle cose più semplici, di come si potesse ottenere un "uccello canterino" da pezzi di carta di riciclo, di legno colorato e chiodini messi in fila. Racconta del suo rapporto fisico con il colore, passato con le dita, con le mani, tanto da lasciare tracce involontarie ma indelebili sulle sue tele enormi. 
In queste macchie di colore ognuno vede, interpreta, cerca di comprendere: un effetto alla Rorschach, per cui vedere la mostra di Mirò ha un effetto introspettivo che indaga nella personalità di ognuno. 

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