Sunday, June 02, 2013

La grande bellezza

"I trenini che facciamo alle nostre feste sono i migliori. Lo sai perché? Perché non vanno da nessuna parte!". Questa per me la frase che riassume La grande bellezza di Sorrentino, un film che ritrae, nella cornice di una Roma bella e decadente, un gruppo di mancati artisti, pseudo nobili e parvenus che trascorrono una vita vacua tra una festa e l'altra. Lascia tanta tristezza, tanto amaro, questo film. Va metabolizzato, camminando di notte tra le strade di Roma, come fa il protagonista. E' così che guardi con occhi diversi la gente nelle macchine, le coppie sedute ai tavolini. 

Roma fa da sfondo alle notti sfrenate dei protagonisti, non più giovani, maschere di se stessi, aggrappati ad una vita vuota, in cui l'apparire ad ogni costo non porta ad altro che ad un fallimento dietro all'altro, mostrando la fragilità estrema dell'essere umano. La madre di un figlio suicida, la nana "cazzuta", l'attore fallito che dopo quarant'anni trascorsi in un appartamento di studenti torna dai genitori dichiarando con una scrollata di spalle che "Roma l'ha molto deluso". Il cardinale a cui non riesce proprio di parlare di spiritualità, anche quando interrogato in merito, perché preferisce elargire ricette. Personaggi che restano così, come i loro trenini senza meta, che non avranno un riscatto perché per loro non c'è più nulla in serbo, se non quel momento di oblio dato dall'alcol, dalla cocaina, da una Raffaella Carrà che ripete ossessiva "a far l'amore comincia tu". 

Estremo e parossistico anche il personaggio della santa centenaria, copia stilizzata di una madre Teresa che sale la scala santa per sanare dei peccati che con cristiana accezione non avrà presumibilmente commesso. 

All'uscita del cinema, alla domanda "Ti è piaciuto?" ho risposto che l'avevo trovato un film dalle troppe pretese, con troppi elementi, che reputavo ridondanti ai fini della storia. Quel pezzo di Roma che ho percorso sotto gli alberi d'arancio, tra le mille chiese, fontane illuminate, a schivare turisti tedeschi e attraversare strade deserte forse ha fatto sedimentare una diversa consapevolezza di questo ritratto surreale della vita che è La grande bellezza. Tutto sommato, un gran bel film. 

No comments: