Tuesday, November 18, 2014

Dottore?!

Ultimamente mi è capitato di frequentare diversi studi medici dell'Esquilino, Roma. Resto spesso basita per la decadenza che incontro: luoghi angusti, poster ingialliti, luci al neon, fiori di plastica impolverati .. Lo studio dove sono capitata oggi però ha rasentato decisamente il surreale. 

Incastrato nel cuore del "quartiere multietnico", a due passi dal mercato di piazza Vittorio, ci accoglie con un ascensore troppo ristretto per il passeggino. Parcheggiamo nell'atrio e saliamo a piedi. La sala di aspetto è illuminata artificialmente, alle pareti riproduzioni di quadri e ad esse poster informativi che penzolano; al centro troneggia un tavolino di legno, appoggiato su un tappeto marrone e coperto da una tovaglia gialla. Sul tavolo, gli immancabili fiori di plastica, riviste e blocchetti di biglietti numerati.

Ci accoglie una signora con una maglia fucsia ed una giacca leopardata che ci fa accomodare nella sala d'aspetto. Mentre attendiamo il medico (in ritardo), si avvicendano personaggi improbabili che sembrano usciti da un film di Sorrentino: due uomini del Bangladesh tra cui uno con un vistoso cerotto sul sopracciglio sinistro, un altro straniero con una busta di plastica blu avvolta attorno ad un piede, un cinese deciso a saltare il suo turno perché in attesa di un altro paziente, un operaio in tuta blu ed orecchino dorato all'orecchio, un anziano sbracciato in attesa di effettuare il vaccino anti-influenzale. 

Noi guardiamo tutti come in un siparietto, in attesa del medico. Alla fine quest'ultimo ci accoglie in un'altra stanza buia, i cui diversi ambienti sono divisi da paraventi verdini. Dopo aver effettuato un'ecografia, si avvia verso un mini tavolino su cui troneggia una MACCHINA DA SCRIVERE  e su quest'ultima inizia a digitare la diagnosi da allegare alla cartella clinica. Ma al momento del pagamento, effettuato direttamente al medico, ci viene detto che la ricevuta, da noi espressamente richiesta (e non emessa in automatico) verrà inviata via email. Restiamo in attesa ...

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